La relazione tra comunità e vuoto
di Suzana Zlatkovic
Nella ricerca dell’equilibrio tra la nostra identità individuale e il modo in cui gli altri ci percepiscono, emerge spesso una profonda sensazione di disconnessione e insicurezza. Durante l’incontro di ieri del gruppo “Pensarsi in comune,” ci siamo interrogati se gli altri ci vedano davvero, o se forse percepiamo un difetto in noi stessi che ci impedisca di connetterci pienamente con gli altri.
Questa complessa dinamica talvolta ci spinge a distaccarci dal momento presente, poiché siamo costantemente impegnati nel cercare di adattarci alle aspettative altrui. In modo paradossale, ieri siamo stati pienamente presenti nell’assenza e nel vuoto, vivendo un’esperienza di interazione tra energie uniche, ciascuna delle quali segue un proprio percorso nello spazio delle relazioni umane.
Le relazioni, con le loro molteplici sfaccettature, talvolta possono dare la sensazione di un vortice temporale e spaziale che ci trascina avanti. Tuttavia, questa sensazione di vertigine può essere mitigata solo attraverso una profonda consapevolezza del qui e ora, che funge da ancora, aiutandoci a superare l’immensità delle opportunità che si presentano e a cogliere la vera essenza di ciò che ci circonda.
Quell’attimo di squilibrio e incertezza, che è stato creato dalle numerose sedie vuote, si è rivelato un’occasione preziosa per la crescita personale. La relazione tra comunità e vuoto ha assunto una nuova prospettiva. La comunità indubbiamente rappresenta uno spazio in cui possiamo condividere le nostre esperienze, mentre il “vuoto” rappresenta il terreno fertile in cui possiamo riflettere, crescere e scoprire chi siamo veramente.